1. Introduzione: la lunghezza vocalica come nucleo acustico della coerenza poetica
Nel dialetto siciliano, la vocalità lunga non è semplice durata temporale, ma un elemento strutturale fondamentale della poesia, capace di stabilizzare la risonanza tonale e ritmica delle frasi. A differenza delle lingue con sistemi vocalici più brevi e dinamici, il siciliano tende a valorizzare vocali prolungate – spesso non solo estetiche, ma funzionali – come nuclei di coerenza acustica tra versi. La loro lunghezza modula esplicitamente la frequenza fondamentale (F0) e la qualità spettrale, creando un effetto di “ancoraggio” sonoro che facilita l’identificazione melodica e la memorabilità. Ignorare questa dimensione, pertanto, rischia di frammentare la potenza espressiva del testo, compromettendo la continuità emotiva e ritmica che caratterizza la tradizione lirica siciliana.
«La lunga vocale non è solo tempo, ma frequenza: è il fulcro attorno al quale si organizza l’armonia poetica.» — Studio acustico sulle forme vocaliche del dialetto (Tier 2, extra 2023)
La differenza acustica tra vocali lunghe e brevi si manifesta chiaramente nello spostamento dei formanti: mentre le vocali brevi presentano F1 e F2 più variabili e instabili, le lunghe mostrano un risonatore più stabile, con F1 più basso e F2 più definito, favorendo una chiarezza percettiva superiore, soprattutto in contesti di lettura pubblica o recitazione. Questo effetto è particolarmente rilevante nel dialetto siciliano, dove la qualità timbrica delle vocali lunghe contribuisce a un’identità fonetica unica, spesso arricchita da diteggiature e allitterazioni che amplificano la coesione sonora.
2. Fondamenti: il “tono armonico” e la coerenza tra vocali lunghe
Il “tono armonico” in questo contesto si definisce come la frequenza fondamentale modulata non solo dalla lunghezza vocalica, ma anche dalla qualità timbrica della risonanza pharyngealizzata tipica del siciliano. Le vocali lunghe, grazie alla loro estensione, amplificano gli armonici superiori, generando un profilo spettrale caratterizzato da un F1 basso (circa 250–300 Hz) e F2 medio (circa 800–1100 Hz), con variazioni ΔF tra vocali consecutive idealmente inferiori a 0.8 semitoni per mantenere la coerenza. La coerenza armonica, quindi, non è solo una questione di valori numerici, ma di transizioni lisce e prevedibili tra formanti, che il parlante esperto può gestire con controllo dinamico su durata e intensità.
| Parametro | Vocali brevi (es. /i/, /a/) | Vocali lunghe (es. /iː/, /aː/) | Intervallo ΔF medio | Soglia critica dissonanza (semitoni) |
|---|---|---|---|---|
| F1 (formante 1) | 250–300 Hz | 220–280 Hz | >15–30 Hz | >30–50 semitoni |
| F2 (formante 2) | 350–450 Hz | 700–1000 Hz | >10–20 semitoni | >20–45 semitoni |
Questo schema dimostra che la lunghezza prolunga non solo la durata, ma modifica profondamente la risonanza spettrale, rendendo i vocali più stabili e percepibili come “poli acustici” centrali. La variazione ΔF inferiore a 0.8 semitoni tra vocali consecutive è fondamentale per preservare la fluidità e l’equilibrio tonale: oltre questa soglia, emergono dissonanze percepite come fratture melodiche, compromettendo l’effetto lirico desiderato.
3. Metodologia Tier 3: armonizzazione acustica passo-passo per vocali lunghe siciliane
Fase 1: identificazione e registrazione delle vocali lunghe nel testo
Il primo passo consiste nell’estrarre con precisione tutte le vocali lunghe da un testo dialettale autentico (es. poesia di Leonardo Sciascia o testo di Antonio Lo Giovannello), utilizzando registrazioni audio di lettura nativa o trascrizioni fonetiche affidabili. La segmentazione richiede attenzione ai contorni vocalici: distinguere vocali lunghe aperte (/aː/, /oː/) da quelle medie (/eː/, /iː/), evitando errori legati a semivocali o glottalizzazioni frequenti nel siciliano parlato. Usare software come Audacity o Praat per evidenziare le pause e i contorni prosodici, estraendo solo vocali con durata superiore a 180 ms per conferma. Creare una lista annotata con trascrizione fonetica IPA e durata precisa.
- Caricare il file audio e applicare analisi FFT con Praat (modalità spettrogramma, finestra Hanning, FFT con 512 punti).
- Evidenziare le vocali lunghe mediante contorni visivi e marcatura temporale precisa (es. in Praat: `Highlight > Highlight by Time` su intervalli >180ms).
- Estrarre le tracce F0 e formanti (F1-F4) per ogni vocale lunga con finestra di sovrapposizione e media mobile per ridurre rumore.
Fase 2: misurazione di F0 e formanti – analisi quantitativa delle differenze
Analizzare F0 e formanti con metodo oggettivo e ripetibile, evitando giudizi soggettivi. Il software Praat consente di tracciare curve di F0 con interpolazione lineare e calcolare medie e deviazioni standard per vocali consecutive. La differenza armonica ΔF (scartamento tra F0 vocali successive) e la variazione formante ΔF (differenza F2-F1) sono indicatori chiave: un ΔF >15 Hz o >0.8 semitoni tra vocali adiacenti indica dissonanza acustica, segnale da correggere. Questo processo trasforma la percezione soggettiva in dati misurabili, essenziale per un intervento mirato.
| Parametro | Formula/Pratica | Valore critico (Dissonanza) | Unità |
|---|---|---|---|
| ΔF |